giovedì 24 luglio 2014

Il mio sogno provenzale: giorno 4

Questa mattina ci alziamo di buon’ora per fare una sana e abbondante colazione su quella veranda meravigliosa con vista campagna/piscina…che delizia!!!!!!

Dopo esserci preparati carichi di entusiasmo ma anche di dubbi al riguardo (da quando siamo arrivati non facciamo che chiedere a tutti com’è questa Festa della Lavanda a Ferrassières, ma nessuno conosce neppure il paese!!!!!!!!!), siamo ugualmente decisi: si va a Ferrassières.



Del resto io prima di partire avevo cercato su internet, e di questa festa e di questo paese parlavano, quindi deve esistere per forza.

Mi fido del mio istinto.
 
Facciamo qualche oretta di macchina tra la campagna rigogliosa quando ad un certo punto intravedo delle grosse palle nere sugli alberi.
Chiedo a NT di fermare la macchina e fare retromarcia e ci troviamo di fronte a distese di ciliegi facilmente accessibili lungo il ciglio della strada, stracarichi di enormi frutti neri (non rossi, neri!!!!) ci quelli che al supermercato costano circa 8/10€ al kilo o anche di più.


Non resisto e mi proietto a corsa sotto la pianta per staccarne qualcuna, NT mi guarda dalla macchina e...dopo 5 secondi è sotto la pianta pure lui a staccare e ingurgitare ciliegie grosse come palle da ping-pong!!! Ok ok…abbiamo rubato le ciliegie…non si fa….ma chi non lo ha fatto almeno una volta nella vita scagli la prima pietra!!!!!!!!!! Di “ladruncola” in questa vacanza sono già al secondo trofeo: quello delle ciliegie (il primo era quello della lavanda).

Pazienza.


Dopo ancora un pò di viaggio, in cui non-so-come guidavo io (NT non mi lascia praticamente mai guidare..chissà perchè!!) ci troviamo davanti ad una meraviglia delle meraviglie: la splendida e imponente Abbazia di Sénanque. Giapponesi ovunque che scattano foto (e noi idem!) in un luogo magico, come un angolo di paradiso lontano dal mondo, dove il tempo sembra essersi fermato.








Arrivati a Ferrassières sembravo una bambina che gioisce perché ha incontrato Babbo Natale (a parte che se lo incontro, io mi emoziono ancora oggi…)


 
Non si vede nulla, solo ancora immense distese di lavanda, un grosso striscione con scritto “Festa della Lavanda” e qualche banchetto tipo fiera, da lontano. Scendiamo dalla macchina e ovviamente ci dirigiamo verso i banchetti. Non c’era moltissima gente, tutto sembrava strano, sperduto, ma io ero così felice!






 

Appena mi avvicino ai primi banchetti noto subito che quella non è una semplice fiera paesana come le nostre, è una vera e propria FESTA DELLA LAVANDA!!!



Comincio a realizzare che i banchi sono principalmente di lavanda, mazzi freschi ed essiccati, miele di lavanda, confetture e zucchero alla lavanda, saponette alla lavanda, cioccolato e dolci alla lavanda, persino il formaggio e il gelato alla lavanda!!!!!!



Io sono già in uno stato di disconnessione dal mondo….comincio a camminare ad un metro da terra mentre il mio amore mi tiene per mano, camminando, come si fa con un palloncino all’elio!!! Vedo banchetti di cucito creativo e altro artigianato locale…. Fino a che non mi imbatto in una “collega francese”, la cara Dominique, che fa cuori di stoffa come me e altri piccoli lavoretti di cucito creativo. E’ impressionante come somigli alla Betty, una mia cara amica italiana, sembra la sua sosia. Mi fermo a chiacchierare un po’ con lei, che peraltro parla un italiano comprensibile e ci scambiamo idee e consigli sulla nostra passione. Ovviamente ho fatto acquisti al suo banchetto!!!





 
Più avanti nella piazzettina del paese degli anziani signori e signore stavano recitanto scenette in dialetto francese (qui lo ammetto, non sono riuscita a comprendere una parola!) vestiti con abiti folkloristici di fianco ad un carretto stracolmo di lavanda ed attrezzi da mestieri. Che incanto….io ero affascinatissima, e, benché non comprendessi niente di ciò che dicevano, me ne stavo lì impalata a guardare e sentire la gente che rideva a crepapelle, chissà che scenette simpatiche sarebbero state, se solo avessi potuto interpretarle…




 
Più tardi, affamati, ci prendiamo un panino con salsiccia (molto tipico) ad un baracchino e ci sediamo ad un tavolo in mezzo alla strada per mangiare. Questo è stato, nella sua semplicità, un altro dei momenti più belli da ricordare di questa giornata. Abbiamo ho chiacchierato a lungo con due anziani signori francesi su usi e costumi della Francia e dell’Italia, sui posti visitati e sulla vita in generale, e abbiamo condiviso con loro i nostri formaggi acquistati alla lavanda e al basilico…



...è stato uno dei miei momenti preferiti e quando mi hanno detto che parlavo molto bene e capivo altrettanto bene la loro lingua mi sono sentita lusingatissima e ho pensato alla mia cara vecchia professoressa di francese, e l’ho ringraziata, in cuor mio.


 
Dopo la baguette non potevamo farci mancare un bel gelato viola, qualche macarons colorato e dei dolcetti da portare via. La festa era divertente, e avremmo voluto fermare il tempo in quegli istanti, affinché la giornata non finisse mai. Più tardi abbiamo salutato Dominique che mi ha regalato un piccolo strano bouquet di lavanda fatto di rametti e nastrini a mano dalla sua mamma.

Entrambi eravamo commossi, emozionati ed increduli dalla gentilezza e dall’ospitalità degli abitanti di questo piccolo paese sperduto che, ho scoperto, in inverno conta circa una quarantina di abitanti (ecco perché nessuno lo conosceva!).. Non volevamo andarcene, ma per rientrare dovevamo rifare qualche ora di strada, così, a malincuore, ci dirigiamo verso la macchina (ovviamente nel tragitto del ritorno ho comprato di tutto: il miele, lo zucchero, la marmellata, i macarons, i dolcetti al cioccolato, le meringhe…tutto alla lavanda, e poi altre cosine di artigianato).

NT non si è lamentato per le spese, anche lui era sulla mia stessa lunghezza d’onda, divertito commosso e triste per la ripartenza (tutte queste emozioni lo hanno distratto dal tenere sott’occhio il mio portafoglio).

 

La sera, come a voler rovinare una perfetta e magica giornata, il tempo a l’Isle sur la Sorgue non è stato dei migliori. Nonostante la pioggerellina abbiamo scattato diverse foto ed abbiamo potuto ammirare le acque verdi e trasparenti dei canali che circondano il paese.



Che carino questo posto! Ristorantini e localini ovunque, ponticelli, negozi di brocante (purtroppo chiusi). Decidiamo di cenare ad un ristorantino che aveva dei tavolini proprio sul ponticello del canale, tra oche, lampioni e fiorellini. Pensavo che la serata potesse prendere una bella piega romantica, ma ignoravo l’arrivo improvviso di sciami di moscerini che si sarebbero catapultati su di noi, sui nostri piatti e nei nostri bicchieri fino a farci scappare a gambe levate!!!!! Che ridere….una scenetta da film comico!!!!!!! (ma in un luogo romantico)

 

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